Le leggende sul mare e i suoi protagonisti mitologici
Attenzione: quest’articolo non è per i deboli di cuore.
Ma se siete pronti a esplorare le più profonde acque della nostra storia, le creature più strane che potrebbero infestare i vostri sogni, allora partiamo.
Perché il mare
Da Poseidone a Varuna, dalle Sirene al Triangolo delle Bermuda, il mare da sempre è capace di generare storie nella nostra immaginazione e dalle sue profonde acque far emergere creature di ogni genere. Ma perché proprio il mare?
Per diversi motivi: da una parte è il simbolo indiscusso della libertà, dell’orizzonte che si allarga e delle nuove scoperte; dall’altra sono molti i pericoli che riserva, nelle sue profondità e lontano dalla terraferma. Comunque sia, il mare solletica da sempre l’immaginazione dell’essere umano, in ogni angolo della terra si trovi e in qualunque epoca.
Facciamo allora una rapida carrellata, dandovi anche alcune notizie su luoghi e personaggi a cui mai avreste pensato.
Poseidone e Nettuno: il mare personificato in Occidente
Partiamo con qualcosa di semplice e molto famoso. Nella Grecia Antica il mare, come ogni elemento naturale, era personificato e quella persona/divinità era Poseidone. Venerato come potentissimo governatore del mare, era anche una delle divinità più volubili dell’Olimpo, proprio come il mare, che talvolta è piatto e piacevole e altre volte, invece, scatena tutta la sua furia. La sua arma, per antonomasia, è il tridente, divenuto simbolo in ogni epoca del potere sul mare. E non parliamo solo delle antiche leggende, pensate a Tritone, padre di Ariel ne “La Sirenetta”.
Nettuno, invece, è semplicemente l’equivalente romano di Poseidone. Le divinità dell’Antica Roma, se ci pensate, pescano a piene mani dalla religione e dalla tradizione greca. Ecco, questo è uno di quei clamorosi casi. Il suo periodo di festeggiamenti era durante i mesi estivi, nelle cosiddette cerimonie marine.
Un viaggio a Oriente
Ma non è solo l’Europa occidentale ad aver personificato il mare.
Pensiamo, ad esempio, a Tiamat, in Mesopotamia. Una divinità primordiale che non si limitava solo a governare il mare ma anche – non a caso – il caos. La volubilità delle acque marine si rinnova non solo a Occidente, come abbiamo visto, ma anche a Oriente, con questo gigantesco drago degli abissi.
Una rappresentazione simile, ma con segno positivo, si aveva nell’antica India con Varuna. Questo era, infatti, il dio del mare ma anche dell’ordine cosmico. Come Tiamat era la divinità del mare e del suo caos imprevedibile, Varuna era invece la divinità responsabile del movimento degli oceani, del ciclo delle piogge e, in qualche modo, dell’acqua che dona la vita, così come il suo ordine.
Il mare al femminile: dalle sirene agli spiriti
Finora abbiamo parlato di divinità maschili ma spesso il mare e l’oceano vengono rappresentati da figure femminili. Qui il riferimento alle sirene della mitologia greca è immediato: le seduttrici dei marinai che portavano alla rovina le loro navi con dei canti irresistibili. In questo caso, a ben vedere, il mare viene visto come pieno di pericoli, seducente ma capace di portare alla distruzione gli uomini.
Ma anche nella mitologia Inuit (un popolo artico) troviamo tracce del mare. Questa particolare popolazione, a differenza delle altre, credeva che finanche le creature fossero antropomorfe, cioè, avessero aspetto umano. Una di queste era Sedna, la dea del mare e degli animali marini.
Ma non di solo mare vive l’uomo: nell’Europa dell’Est troviamo le Rusalki, gli spiriti femminili di laghi e fiumi, con comportamenti ambigui, malevoli e benevoli a seconda delle stagioni e del mutare del tempo.
Leggende moderne
Pensiamo che queste leggende e queste creature siano un residuo del passato, di un’epoca “prescientifica” ma la fascinazione verso il mare non si interrompe con la storia, anzi, la fa propria.
Dopo tutti i mostri, le creature e le divinità appena viste – a cui se ne possono aggiungere altre come il Kraken scandinavo, la Serpe Marina di San Malo in Francia e l’intramontabile Mostro di Loch Ness in Scozia – possiamo certamente aggiungerne delle altre.
Pensiamo, ad esempio, al famoso “Flying Dutchman” noto anche come “Olandese Volante”, un vascello fantasma, guidato da fantasmi, a cui viene impedito di attraccare sulla terraferma. E così, solca i mari senza meta. L’origine della storia non è precisa, probabilmente deriva da “The Flying Dutchman”, un’opera del 1826 dello scrittore inglese Edward Fitzball.
Oppure, pensiamo ancora al più recente Triangolo delle Bermuda, un’area fra Miami, Bermuda e Puerto Rico, in cui si dice che aerei e navi passino scomparendo nel nulla. La storia ha un’origine recente, circa 80 anni fa, quando cinque aeroplani della Marina partirono dalla Florida per un’esercitazione di routine e non fecero mai ritorno a casa. L’ultima segnalazione radar degli aerei si attesta proprio lì, nel Triangolo delle Bermuda, in pieno oceano.
Dopo questa carrellata nei secoli e nei personaggi, ci sono due opzioni: stanotte non riuscirete a chiudere occhio oppure sceglierete di prendere il largo e fare una gita in mare. Ma attenzione: sconsigliamo il Triangolo delle Bermuda. Girano voci strane su quel luogo. Si dice che…